Avevo pubblicato questa cosa a suo tempo già in forma di nota su Facebook..ma visto che ho sto spazio sfruttiamolo..Questo giro, essendo nel settore, ho voluto dire due cose un po più strutturate sul caso Daniza.
Ora questo genere di eventi si riversa sull'opinione pubblica la quale, in mancanza degli appropriati strumenti conoscitivi, prende la cosa di pancia e comincia la solita caciara da tifoseria calcistica, status da funerali si stato etc..
A me sta cosa mi è sempre stata un po' sul cazzo, ma tant'è sono normali processi sociali perciò amen.
però per contribuire in maniera costruttiva vorrei provare a riflettere sulla cosa in modo logico.
Dico subito che ritengo quello che è successo un errore e, ad essere un po maliziosi, un errore abbastanza prevedibile.
Però il problema non è così facile e va a incastrarsi nel difficile mecanismo della gestione di una Fauna (i grandi carnivori) che negli ultimi 30 anni è tornata a diventare parte del patrimonio di biodiversità Italiano.
Andiamo per fatti:
Primo fatto:
Daniza era un'orsa che fu reintrodotta insieme ad altri 9 esemplari mi pare tra 1999 e 2000 dalla Slovenia nella zona a seguito del progetto "Life Ursus" con l'obiettivo di reintrodurre una popolazione vitale di orso bruno nelle Alpi del Trentino con un goal a lungo termine di portare la popolazione a 40 - 60 esemplari. oggi siamo a circa una cinquantina, quindi il progetto è riuscito.
Daniza era una femmina bella produttiva aveva sfornato tipo 11 cuccioli molti dei quali andati in dispersione e a quanto pare non si era riprodotta con consanguinei, percio basso inbreeding e maggiore variabilità..insomma quello che si direbbe il giocatore top della partita.
Secondo fatto:
Un progetto life quando parte deve essere preceduto da uno studio di fattibilià. Nel caso di Ursus questo tra le altre cose aveva indviduato il territorio idoneo e soprattutto aveva sondato l'opinione pubblica (un campione di più 1500 persone nell'area di studio) per capire la disponibilità degli indigeni ad accoglere tale operazioneil 70% del campione si era detto favorevole (l'80% se venivano date informazioni relative ai criteri di gestione e prevenzione danni)
Terzo fatto:
esiste un Piano di Azione per la conservazione e la gestione dell'orso (come di moltissime altre specie) che tra le altre cose prevede esplicitamente diversi provvedimenti nel caso di diverse situazioni di criticità.
qui potete scaricare il Piano: http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/biblioteca/protezione_natura/qcn_32_orso_bruno.pdf
Come si può vedere c'è una scala di "criticità" alla quale segue un'adeguata scala di provvedimenti. Nello specifico un'orsa che vai in "display" (ovvero fa un attacco dimostrativo senza contatto) per alcune ragioni (difesa piccoli ad esempio) va incontro ad alcune misure, nel caso di attacco vero per difesa piccoli si va incontro ad altre.chiaramente i provvedimenti vanno applicati con buon senso come specificato:
"Gli atteggiamenti aggressivi M,N,O, pur ritenuti ad alta pericolosità sono da considerarsi istintivi ed estemporanei tali d anon consentire e/o richiedere l'attivazione di alcun provvedimento operativo predefinito se non l'intensificazione del monitoraggio radiotelemetrico qualora l'animale sia munito di trasmittente. Qualora in tali casi l'attacco venga portato a compimento con danni anche leggeri alle persone (casi R e S) possono essere adottate misure più energiche".
Quarto fatto:
Daniza era un orso bruno di più di un quintale, madre esperta, con due cuccioli al seguito. probabilmente se chiedete ad un bambino di 9 anni cosa fa un orso quando un estraneo si avvicina ai cuccioli vi saprebbe risponde correttamente.
Daniza aveva già manifestato un comportamento di display per difendere i cuccioli e quando recentemente il nostro eroe si è avvicinato ed è rimasto a scrutare i cuccioli da una distanza evidentemente non appropriata, Daniza, come ogni madre che si rispetti, lo ha fatto brutto. Ma lo ha fatto con la misura di un animale psicologicamente equilibrato, senza sprecare energie inutili. alrtimenti l'anfibio danneggiato sarebbe stata l'unica cosa che avrebbero ritrovato del nostro apostata di Darwin.
Però qui si arriva al punto:
Secondo le norme il fatto giustifica la misura drastica della cattura (l'animale era già venuto a contatto negativamente con un uomo) ma la norma va applicata con senso critico: quali sono le opzioni?
1) Si applica la norma: si cattura Daniza. conseguenza: Daniza ha 19 anni (cioè è vecchia) e a prescindere dall'errore del narcotizzatore le probabilità che un anziano esca dall'anestesia sono basse. Daniza è morta, un cucciolo è stato catturato e meso in libertà l'altro bho..ancora non pienamente svezzati il loro destino è molto incerto. Dimissioni del presidente della provincia, animalisti incazzati neri opinione pubblica indignata per qualche ora, petizioni inutili, tutti con l'avatar di Daniza, domani non gliene frega un cazzo a nessuno
2) La norma NON viene applicata: Daniza vive. all'opinione pubblica frega il cazzo ma si crea un precedente, nel quale non è stata applicato un provvedimento che aveva i requisti formali. Si va ad esacerbare il conflitto con coloro che vedono in questo un disinteresse verso chi vive nelle regioni interessate dalla presenza della specie (ma in generale delle specie critiche, come anche il lupo o la lince). Questi stakeholder hanno meno avatar su facebook ma votano in modo più compatto. probabile aumento di eventi di bracconaggio, messa in discussione dei presupposti di convivenza relativi alla riuscita del progetto di reintroduzione.
Come vedete non sono situazioni facili facili.
In ogni caso avrei preferito la 2.
Comunque la mia personale opinione è la seguente: sta fallendo il processo comunicativo.
Siamo in un periodo di ripresa della grande fauna. Ma oggi si vuole il ritorno della grande fauna? Se si Perchè?
Vedete, il fatto è che per un addetto ai lavori la risposta è chiara, anche se complessa. La risposta è stabilità ecologica, serbatoio biologico di risorse, beneficio emotvio, richiamo turistico. Non entro nel merito Etico/morale.
Ma il fatto è che, se al cittadino va bene tutto perchè tanto l'orso sta là, chi vive il mondo rurale, anche temporaneamente come il turista, deve essere preparato correttamente. E dev'essere preparato sul perchè è bene che l'orso viva nei boschi limitrofi, come limitare il contatto e come reagire al contatto. Deve sentirsi pronto sia intellettualmente che pragmaticamente (sistemi di prevenzione/risarcimento)
Questa problematica, a mio avviso, sta ad un livello gerarchico superiore rispetto al problema politico di sottostare o no a delle logiche partitiche di zona e calarsi le braghe davanti alle lobbie...se si è convinti che la fauna sia un VALORE allora i problemi politici gireranno intorno a come gestire quel valore..mentre invece ancora la cosa è percepita come un PROBLEMA
Evidentemente questo processo comunicativo non sta riuscendo altrimenti il tizio o non avrebbe fatto la cazzata o quand'anche avesse, allora avrebbe ringraziato l'orsa di non averlo sbranato e avrebbe detto "no guardate, lasciate perdere ho fatto il coglione e diograzia che lei era di fretta"
Se non si capisce questo non si può reintrodurre l'orso sperando che faccia l'orso però educatamente..l'orso è l'orso e c'è una cosa che dovrebbe essere ben chiara a tutti:

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