lunedì 12 gennaio 2015

Perchè è giusta l'ipocrisia su Charile Hebdo

Poco dopo l'attentato a Charlie Hebdo quando vidi così tanta partecipazione, anche solo sui social network, avevo provato un senso di "cosa buona e giusta". In una tragedia simile invece di vedere esplodere l'odio generalizzato la gente si è unita ha fatto fronte comune e ha rivendicato, ripeto anche solo verbalmente, il diritto a dire qualsiasi cosa, anche quello che non  piace. Questo, a mio parere, è segno di una società che va verso qualcosa di buono.

Poi, e chiaramente c'era da aspettarselo, è arrivata la pletora di detrattori. Arrivano post come questi: neanche io sono charlie o io NON sono charlie o tanti altri. Ora è chiaro che il mondo è bello perchè è vario e un sacco di gente può pensarla diversamente e non hanno fatto niente di male, s'intende. 

Però mi ha fatto riflettere e mi sono chiesto perchè in qualche modo, anche nelle più chiare delle situazioni, qualcuno deve sminuire la persona e la società, quando questa anche solo volge lo sguardo, magari perchè lo fanno tutti, nella direzione un po' più giusta.

Personalmente anche io penso che  che la stragrande maggioranza di noi abbia agito sull'onda del mood generale, perchè su facebook vedeva #JeSuisCharlie e allora anche io sono buono e faccio il post buono. E che per tante altre buone cause non muoviamo un dito perchè non c'è sufficiente effetto mediatico. Tutte cose vere. Ma il punto di tutta questa ipocrisia è che quello che ne esce è un messaggio positivo. Più di 2 MILIONI di persone si sono unite per lanciare un messaggio BELLO: la società civile non si vuole piegare alla violenza ideologica. Si è andati oltre il terrorismo islamico si stava rivendicando l'identità di un ideale (NON un ideologia, che è molto diverso), quello di una società libera e pacifica. I terroristi avevano compiuto un atto di guerra (perchè l'Europa E' in guerra con i califfati mediorientali e dobbiamo capire che a volte la guerra arriva in casa) con l'obiettivo di minare quella che per loro era propaganda di guerra e che per noi è semplicemente un fondamento della società: la libertà di pensiero e parola. E' vero scrivevano cose offensive ed esagerate. Ma lo facevano da "casa loro" usando il loro giornale, non venivano a scrivertelo sul muro di casa, non ti invitavano a cena per insultarti...loro avevano un pensiero, hanno aperto un giornale e lo esprimevano..chiunque ritenesse di essere offeso bastava non comprasse il giornale. Punto. D'altra parte:

"There's always the possibility that some asshole will be offended. Isn't it?"

Il fatto è che se anche questa enorme mobilitazione avesse colpito sinceramente anche solo una minima parte di chi vi ha partecipato (da tutti i punti di vista) avrebbe migliorato la società di un millimetro. Perchè magari qualcuno ha imparato che difendere dei diritti che magari non ti riguardano qui sul momento, domani  ti tornerà indietro sotto forma di altre libertà. Se oggi capisco questo, magari domani non giudico la libertà di due gay di sposarsi, e dopodomani magari avrò il diritto all'eutanasia. 

O magari non succederà nulla..ma quello che è successo in questi giorni è già un primo passo.

Senza "l'ipocrisia" della massa la mobilitazione non ci sarebbe stata. Se l'esempio fosse stato dei cinici che anche quando succede qualcosa di positivo ti devono fare sentire in COLPA perchè in fondo non sei sincero al 100%..perchè non siamo tutti eroi come il poliziotto che è morto per difendere chi lo offendeva (un VERO eroe per come la vedo), perchè non mi indigno per i negri che muoiono in Africa etc..forse questa mobilitazione non ci sarebbe stata e saremmo tutti un po più soli e quei morti sarebbero rimasti là in una "sincera e composta" indignazione.

Ma la verità è che io penso che comunque la maggior parte di noi invece qualcosa di sincero lo abbia provato veramente..che qualcosa dentro si sia mosso e che la ragione dei detrattori sia stato del semplice narcisismo condito da un po' di invidia: " io non faccio come voi non scrivo #JeSuisCharlie". Ma poi tutti gli altri lo fanno, noi stessi lo facciamo e magari ci sentiamo un po' meglio, sentiamo che siamo nel giusto per una volta. Ma il cinico non vuole che ci si senta nel giusto, perchè ognuno di noi deve sempre ricordarsi quanto sbaglia gli altri giorni della settimana, quanto è ipocrita e non sopporta che la gente si dia pacche sulle spalle e non le dia a lui..e allora per far tornare i riflettori su di lui scredita chi si dà le pacche sulle spalle.

Mi ricordo quando studiavo il comportamento di una colonia di Amazzoni dell'Amazzonia (che non hanno una tetta grande e una atrofizzata..perchè sono pappagalli, peraltro meravigliosi) li facevo giocare con delle scatole con diverse aperture, per comprendere il loro grado di comunicazione e apprendimento.

Mi ricordo che emerse che l'apprendimento maggiore in quel caso avveniva per emulazione: c'erano pochi individui più svegli che capivano come aprire le scatole, gli altri vedevano che quando aprivano le scatole c'era del cibo e li emulavano: non usavano la loro esatta tecnica di apertura, ma a loro modo cercavano di aprire la scatola e alla fine imparavano. 

Anche in questo caso l'emulazione verso quei pochi veramente consapevoli di ciò che comporta la difesa di un principio ha portato molta gente in quella direzione..o quanto meno la gente ci ha un minimo riflettuto. E questo può essere SOLO che positivo..non ci sono effetti negativi.

Ma non solo. Molti si sono messi a piagnucolare che non si sia data altrettanto peso all'orribile strage di cristiani in Boko Haram. Ma il problema è di carattere semplicemente umano. Quella strage è orribile, MOLTO peggio di quella di Hebdo..ma la percepiamo lontano..ma non geograficamente, la percepiamo su un altro pianeta a livello di umanità. La nostra società oggi non rischia quell'orrore ed è semplicemente naturale dare meno peso ad un rischio molto lontano. Una mobilitazione rispetto a quell'orrore non lancia un messaggio efficace a nessuno: nessuno di noi arriverebbe a macellare con il machete centinaia di persone e ai mostri che lo fanno laggiù non gliene fregherebbe nulla del messaggio che lanciamo, perchè anche per loro siamo un altro mondo.

Ma in realtà i due milioni di persone scese in piazza hanno manifestato anche per loro..perchè si è manifestato contro ogni oppressione violenta di libertà..in modo che quell'orrore rimanga sempre più lontano. Solo che il motore è stato un rischio che li ha toccati più da vicino, che li ha scossi nel loro paese. E questo è normale, è UMANO.

E a mio parere un atteggiamento di intellettuale e sincero distacco avrebbe invece portato a...semplicemente nulla.

M.A.

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