lunedì 5 gennaio 2015

Modelle grasse, percezione fisica e felicità

Ho avuto modo di discutere più approfonditamente della questione dell'aspetto fisico, della giudizio che ne facciamo, della percezione che ne abbiamo e di come tutto questo influenzi la nostra felicità. In parte di riaggancia al post La cultura dello stupro in cui però riflettevo solo sulla figura della donna.

Tutto è partito da questo articolo in cui viene mostrata come una famosa modella relativamente grassa per la media della modelle (1.80 m per 90 chili di peso) apparirà sul calendario Pirelli, contribuendo a rompere lo stereotipo della modella ultra magra. 



Tra le reazioni che sono seguite mi ha colpito l'opinione di chi affermava che va bene andare contro il modello anoressico ma era scorretto proporre un modello eccessivamente contrario. Che era esagerato..che era troppo grassa così e in qualche modo andava ad "incoraggiare" un modello fisico e uno stile di vita non sano in una sorta di "deriva anti-salutista". Allora mi sono accorto che ci sono due cose sulle quali io la penso in maniera radicalmente differente: 

1- aspetto fisico - salute - felicità sono tre variabili che sono correlate solo in relazione a noi stessi. Quando la prospettiva viene posta dal punto di vista di un'altro persona (che giudica il grado di correlazione) la correlazione stessa si rompe.
2- il problema non è il modello che viene proposto..il problema sta nell'educazione di chi ne necessita uno.

1 - Una cosa che sento dire spesso è che essere sovrappeso (o sottopeso) è un difetto. E' un difetto perchè essere fuori peso forma potrebbe portarti ad avere problemi di salute, è spesso indice di pigrizia e quindi dovrebbe essere un campanello di allarme. Questa cosa, salvo frequenti eccezioni di carattere fisiologico, può pure essere vera. Ma le eventuali conseguenze di ciò ricadono SOLO su noi stessi. Esattamente come avere il colesterolo alto, mangiare poca frutta o giocare 18 ore a Diablo3.
L'unica persona a cui si deve rendere conto quando parliamo di salute e aspetto fisico siamo noi stessi. Ci servono tre informazioni per poter prendere decisioni in merito: com'è il nostro aspetto fisico (e ce lo dice lo specchio e i nostri occhi), se siamo in salute (ce lo dice il medico, che in questo caso è uno strumento) e se nel complesso siamo felici di noi, almeno a livello estetico (e questo ce lo da la somma delle due info precedenti mediata dalla nostra autostima e percezione di se).
L'ultimo passaggio è il più importante e a mio parere è l'unico momento i cui entrano in gioco figure esterne a noi: l'educazione che ci viene tramandata. Un' educazione che ci abitua ad associare sensazioni positive ad un concetto di corpo sano e atletico ci porterà a preferire noi stessi in quel modo (a me è stata data questa educazione ad esempio). Per sensazioni positive intendo che una persona atletica trae piacere dal movimento e soddisfazione dagli obiettivi che riesce a raggiungere (chessò vincere gare, superare dei propri limiti) e dalle semplici endorfine che l'attività fisica e uno stato di salute di quel tipo ti da. Ma molte persone possono trarre piacere anche da modelli diversi, più sedentari che portano ad altri risultati estetici.  La cosa essenziale è che ad un modello più salutare venga associato il concetto di benessere e NON il concetto "così è giusto". Se associamo un valore morale ad una qualità fisica entriamo nel campo del giudizio e vedremo che se questo non è deleterio in un ambito privato lo diventa nella massa.
Perchè giudicare una persona negativamente (è grassa perchè non fa niente per evitarlo, è pigro, e quindi in qualche modo è PEGGIORE di chi è in perfetta forma) non ha nessun risvolto pratico. Giudicare la qualità di una persona (anche solo privatamente) a partire dal suo aspetto non ci da nessun vantaggio. E attenzione non sto parlando di giudizio estetico soggettivo (mi piace, non mi piace, mi fa proprio schifo) perchè è un processo del tutto normale e rientra nei gusti, fin tanto che non facciamo questo:



Un difetto meritevole di giudizio è invece quello che ricade SUGLI ALTRI: essere maleducati rende peggiore la giornata di chi incontriamo, essere egoisti peggiora la qualità della vita di chi ci sta accanto, fare gli stronzi sfruttando la targhetta dei disabili per parcheggiare negli spazi riservati peggiora la giornata ad un disabile. In questo caso combattere questi difetti negli altri ci aiuta a vivere in un ambiente migliore che ci aiuta a stare meglio.
Se una persona davanti a noi non rispecchia i nostri valori estetici non ci crea nessun problema e fintanto che entrambi siamo soddisfatti non esistono problemi. Se quello meno in forma (che potrebbe essere pure quello palestrato che fuma come un turco) non è più soddisfatto di come è allora tenderà a migliorarsi e se non lo farà allora ne risentirà la sua felicità. Ma è un SUO problema. Se chiede aiuto glielo possiamo dare. Se lo vediamo insoddisfatto possiamo proporci noi. Diversamente non sono affari nostri.
Se abbiamo detto che giudicare dall'aspetto fisico non ci porta nessun vantaggio diretto, chi giudica, anche solo in cuor suo, una persona nel suo insieme dall'aspetto fisico deve quindi soddisfare una sua mancanza, deve trarre autostima dall'elevarsi sopra qualcuno, dal confronto. Quindi il problema in questo caso ce l'ha chi giudica e dovrebbe esaminarsi attentamente per trovare un modo di essere soddisfatto senza usare il confronto.

Ma allora perchè siamo arrivati al punto che se andate su youtube e cercate am I ugly compaiono migliaia di video in cui delle ragazzine (e alcuni ragazzini) spesso adolescenti chiedono alla rete (che sa essere micidiale) se sono carini o no? Qui arriviamo al punto 2. E la mia opinione è la seguente:
Nel mondo le caratteristiche fenotipiche in genere seguono andamenti "normali" cioè la distribuzione della frequenza dei caratteri è tipo così:

ci saranno quindi "misure" più frequenti e altre meno. Nel caso del peso ad esempio avremo un range di rapporti altezza/peso più frequenti e mano a mano che deviamo dal centro della campana rapporti sempre meno frequenti arrivando agli estremi ad esempio di anoressia e obesità estrema.

Questo vale per un sacco di caratteri e penso anche per i gusti. Quindi è chiaro che se c'è una moda (statisticamente parlando) di rapporto altezza/peso (per prendere quella più eclatante..chiaramente l'attrazione coinvolge molti più caratteri) ci sarà anche una moda nel gusto estetico..ovvero ci sarà un rapporto altezza/peso che va per la maggiore nei gusti delle persone. Ad esempio in un periodo di vacche grasse (abbiamo troppo cibo a disposizione) come quello del mondo occidentale la moda è quella del fisico asciutto. 100 anni fa l'apice della campana poteva essere spostata verso corpi più "curvy" per dire. Fin qui nessun problema..ci sono tantissime persone a cui piacciono ragazze/i grandi e grosse..nel mondo siamo 7 miliardi e anche ai lati della curva siamo in gran compagnia. Ognuno ha i suoi gusti ed è normale che esista una moda. il problema però avviene quando nella testa delle persone viene associato la piacevole sensazione di vedere un corpo che ci piace al fatto che quel modello sia quello "giusto". Perchè come dicevo se una grande maggioranza comincia a pensarlo si viene a creare una sorta di estetica giusta, che deve valere per tutti. Inoltre nell'uomo in particolare c'è la tendenza a pensare che la donna appaia "per piacere all'uomo" come se il suo aspetto fisico fosse SEMPRE in funzione di piacere all'uomo (cosa del tutto errata di cui ho già parlato in altri post).  A questo occorre aggiungere che l'uomo per natura tende ad idealizzare, a perfezionare il modello. Da qui si arriva a spostare la punta della curva verso una zona (ad esempio eccessiva magrezza..ma potrebbe benissimo essere il contrario) che non rispecchia la reale moda fisica (vedi modelle e situazioni ultra photoshoppate).

Ora se l'educazione che viene data al bambino o alla bambina esula da quella del confronto, e induce invece a  cercare di trarre il maggior piacere possibile dal proprio corpo (tendendo quindi all'automiglioramento) a prescindere dal giudizio si arriva a due aspetti positivi:

1 - non si ha bisogno di giudicare gli altri (es: "tzè tanto è ultra photoshoppata..se la vedi naturale fa schifo) per sentirsi migliori

2 - non si ha bisogno di modelli e non si subisce il giudizio degli altri ma si agisce solo sulla base della percezione che si ha di se stessi nella direzione di essere migliori per se.

L'unica importante eccezione avviene nell'ambito del corteggiamento o della vita di coppia. In questi casi noi VOGLIAMO piacere ad un'altra persona e che se ne dica l'aspetto fisico gioca un ruolo centrale. Normalmente si tende verso il modello estetico che piace al nostro partner ma in genere questo non deve essere troppo lontano da quello che siamo veramente (il NOSTRO modello)..diciamo che si gioca in alcuni intervalli di confidenza entro i quali oscilla ad esempio il nostro "sex appeal" e la nostra forma fisica. E' chiaro che se nella vita di coppia iniziamo a mangiare come delle idrovore e ci ritroviamo con 30 chili in più potrebbe succedere che il/la nostra parnter non ci trovi più così irresistibili. Ma in quel caso l'eventuale azione di rimettersi in forma la si fa sempre per una spinta positiva individuale ovvero "io VOGLIO che sia attratta/o da me - voglio scopare"..ovvero l'azione avrebbe un risultato che di fatto aumenterebbe la nostra felicità.

E' un'utopia si..siamo tutti soggetti al confronto in qualche modo, ma se non si cerca nemmeno un po' di migliorarsi in questa direzione, quella la logica del confronto ci porterà sempre e inesorabilmente sulla strada della infelicità e della frustrazione, nascoste solo dal sapere di essere entro i canoni convenzionali o sedate dallo sminuimento di chi lo è meno di noi.

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